giovedì 17 ottobre 2013

Navette e manifestazioni del 18 ottobre

Apprendiamo che domani, 18 ottobre, le navette di collegamento fra Palazzo Koch e il Centro Donato Menichella "limiteranno il loro percorso" sulla Stazione Tuscolana per l'intera mattinata, a causa della "probabile congestione del traffico" dovuta a manifestazioni programmate.
(deduciamo quindi che la navetta è un servizio assicurato solo quando a Roma non sono programmate manifestazioni. Ottima idea.)

In proposito, la scrivente Organizzazione fa preliminarmente presente che nella giornata di domani è stato anche proclamato dai sindacati di base uno sciopero dei mezzi pubblici in tutta Italia (Roma compresa).

Pertanto, tenuto conto della particolare consapevolezza che la Banca dimostra dei problemi di mobilità che potranno verificarsi nella giornata di domani, tanto da sospendere un proprio servizio (!!), si chiede che l'Amministrazione dimostri analoga elasticità verso i colleghi, riconoscendo una specifica causale di permesso - che non vada a incidere sui normali massimali - per coloro che nella giornata di domani dovessero rimanere coinvolti nella paventata "congestione".

Nell'occasione, il Sindacato Indipendente chiede se la Banca ritenga sufficienti le misure sin qui adottate per assicurare la sicurezza dei dipendenti rispetto a manifestazioni dimostrative nei confronti dell'Istituto.

mercoledì 11 settembre 2013

Commissione Alloggi dell'11 settembre.

Si è tenuta questa mattina una riunione della Commissione Alloggi, che ha assunto decisioni relative alla graduatoria del bando approvata lo scorso 4 marzo, volte a superare lo stallo della situazione per alcuni colleghi legittimamente assegnatari, e tuttavia bloccati nella situazione abitativa dai tempi imperscrutabili per raggiungere un pronunciamento del Tar su un ricorso presentato.

Nell’occasione, il Presidente della Commissione ha confermato l’intendimento di tenere, entro il mese di ottobre, una nuova riunione della Commissione per operare opportuni "aggiustamenti" su alcuni punti del Regolamento, recentemente rinnovato.
Fra i punti indicati, il Presidente della Commissione ha citato il “sistema di verifiche” sulle domande avanzate e sulle relative esclusione, la previsione di soglie di “tolleranza” per l’esclusione dalla garaper effetto di errori non significativi dal punto di vista reddituale, una diversa collocazione in graduatoria dei colleghi in esperimento, oggi radicalmente penalizzati, e una diversa politica sui cambi di alloggio, anche alla luce della presenza di ben sette alloggi non assegnati (due inoptati, più cinque rinunciati), fra quelli maggiormente onerosi.

Il SIBC ha accolto con favore l’idea di introdurre correttivi mirati al Regolamento, già da noi richiesti sin dal giorno dopo la riunionedello scorso marzo. Tuttavia, abbiamo rimarcato che lo slittamento dei tempi sembra far venire meno la possibilità di tenere un nuovo bando alloggi entro l’anno, slittamento ora caritatevolemente attribuito a una qualche “scarsità” di case disponibili.
Questo, a nostro avviso, è un fatto assai grave, anche perché in pi occasioni era stato enunciato l’intento di far uscire il nuovo bando.
A tale proposito, abbiamo evidenziato che già in passato numerosi bandi di gara contenevano un numero di alloggi di circa 50 abitazioni. Inoltre, abbiamo sottolineato il fatto che già nello scorso mese di aprile la Banca disponeva di almeno 42 alloggi liberi a Roma, che nel frattempo non possono che essere aumentati, in quanto gli eventuali cambi di alloggio regolati successivamente non possono in alcun modo aver provocato una riduzione del loro numero (ogni cambio determina la liberazione dell’alloggio precedentemente abitato).

Per tale motivo, il SIBC chiede con forza che siano rispettate le legittime aspettative dei colleghi e sia emanato un nuovo bando di gara in tempi certi, entro l’inverno, a tutela di tutte le colleghe e i colleghi interessati.

giovedì 5 settembre 2013

L'attenzione della Banca per i figli e le famiglie

Dopo una lunga battaglia, il SIBC ottenne nel 2010, insieme ad altre Organizzazioni sindacali, che venisse concesso un contributo spese per le famiglie con i figli all’asilo nido, fino a un massimo di 250 euro mensili.
La Banca concesse il contributo alle Filiali, ma non alle strutture romane: “A Roma ci sono gli asili di Banca”, proclamò l’allora Segretario Generale, forse ignaro che - essendo gli asili di Banca tutti sulla direttrice Centro-Tuscolana-Frascati, erano inservibili per chi abiti in parecche zone di Roma, tenuto conto della tragica situazione della viabilità cittadina.
Unica concessione (burla) era nella clausola secondo cui “qualora si realizzi una situazione di pieno utilizzo per un intero anno pedagogico” (per tutti gli asili, ndr) la Banca avrebbe esteso tali provvidenze anche ai dipendenti romani in lista di attesa.

Come ogni anno, abbiamo nei giorni scorsi  ricevuto la tabella riassuntiva relativa al livello di utilizzo degli asili. Il nido di via Panisperna (30 posti) ha registrato il 100% di presenza su tutti i mesi, quello di Largo Volumnia l’83,4% a via del Mandrione il 95%, mentre l’asilo di Grotte Portella ha registrato il 77%.
Percentuali altissime, derivanti dalla bontà del servizio prestato negli anni passati, ma anche da due dati di fatto esterni rilevanti:
a) notoriamente il Comune di Roma non fornisce questo servizio in modo sistematico e funzionale alle esigenze della compagine lavorativa;
b) il costo di un asilo privato è nettamente superiore a quello che si ottiene dalla Banca.


Queste percentuali dovrebbero far scattare una duplice responsabilità per l’Amministrazione: sia verso i colleghi che hanno i loro figli presso gli asili, e verso quelli che non ne possono fruire.

Chi ha scelto l’asilo di Banca per i propri figli, ha potuto constatare come il nuovo appalto sia stato cinicamente assegnato “al massimo ribasso”, come si trattasse di matite o gessetti, invece che di insegnanti e dei nostri figli. Ciò senza fornire, neanche quando espressamente da noi interrogata, rassicurazioni sul fatto che i risparmi di spesa conseguiti non si tradurranno in discontinuità del servizio o abbassamento dei livelli dello stesso. L’Amministrazione non ha neppure fugato i dubbi circa l’intenzione dell’appaltatore di applicare – per risparmiare a sua volta – un contratto illegittimo alle maestre che potrebbe innescare scioperi e conseguenti disagi per le famiglie.

Chi invece non può fruire del servizio di asilo nido, per eccessiva distanza o per copertura integrale dei posti a disposizione (Panisperna), ed è comunque escluso dal “contributo asilo nido” perché lavora a Roma, constata con amarezza che la Banca - anche in questo delicato settore - lesina risorse che riguardano la fascia più giovane della popolazione, che per ragioni anagrafiche è quella meno costosa.
Chi non può fruire del servizio, constata con stupore che - anche sotto il profilo di genere - i fatti contraddicono le belle parole di circostanza pronunciate anche dal Vertice in ogni occasione ufficiale e “mondana”.
Tutti capiscono che la disponibilità di un servizio di nido di buona qualità favorisce il rapido reinserimento lavorativo delle donne a lavoro, contribuendo ad attenuare quelle differenze di genere che sono certificate dagli stessi dati rilasciati dalla Banca. Tutti sanno che anche su questo terreno si gioca la comunicazione del “brand Banca d’Italia”, e che se ci credessimo davvero potremmo fare della nostra politica di cura dei bambini (childcare) un motivo di attrazione e retention dei talenti migliori, nonché un esempio per il Paese (o siamo di esempio solo quando si tagliano gli stipendi e si deportano i lavoratori?).
Persino nel corso del famoso “roadshow” della BCE, quasi metà della presentazione era stata dedicata all’illustrazione delle possibilità offerte di childcare; anche gli austeri tedeschi, per dire, sanno che questo è uno degli aspetti cruciali esaminati dalle famiglie quando si sceglie se accettare o meno un lavoro, quanto la composizione del salario e il sistema pensionistico.

Loro sanno che non tutto è monetizzabile. Noi l’abbiamo dimenticato? Per tutti questi motivi, il SIBC ritiene che sia ampiamente maturo il termine per riconsiderare la politica miope perseguita dalla Banca sui nidi aziendali, e più in generale l’intera politica nei riguardi della famiglia e del benessere delle persone.

giovedì 8 agosto 2013

Accessi Centro sportivo: nipoti sì, figli no?

Al Dott. Umberto Proia
SEGRETARIO GENERALE DELLA BANCA D'ITALIA

Al CAPO DEL SERVIZIO PERSONALE I.N.E.

e, p.c., al PRESIDENTE DEL CASC


Il Servizio PINE ha recentemente comunicato che ai dipendenti in quiescenzasarà rilasciato un tesserino identificativo, idoneo - fra l’altro - a consentire l'ingresso ai nipoti dei colleghi pensionati in linea diretta al Centro Sportivo. Un fatto certamente positivo, che va in direzione di una fruizione più completa dei servizi offerti dal Centro Sportivo.

Tuttavia, è opportuno rammentare che sin nello scorso mese di aprile, avevamo sollevato il problema annoso e mai risolto della disparità per i figli dei dipendenti i cui genitori non sposati e non dipendenti non possono accedere al Centro Sportivo.

A tale proposito, il Sindacato Indipendente chiede con urgenza che sia consentito l’accesso del genitore non dipendente non coniugato, evitando conseguenti effetti discriminatori e penalizzanti anche nei confronti dei figli dei dipendenti. Se infatti l’ingresso dei nipoti dei dipendenti pensionati rappresenta un sicuro passo avanti, sarebbe d'altro canto incomprensibile negare analogo diritto ai genitori (e quindi, in molti casi, allo stesso bambino) solo perché non coniugati con il dipendente.

            Cogliamo infine l’occasione per un’ulteriore osservazione: l'accesso dei nipoti riguarda tutti, i nipoti dei dipendenti in quiescenza ma anche di quelli in servizio. Poiché sinora nessuno ha fornito adeguato avviso ai dipendenti in servizio - e di nonni ormai ce ne sono e ce ne saranno sempre più -, al fine di evitare che questo appaia come un favore pensato per una supposta “lobby dei pensionati” o, peggio ancora, per qualche singolo “pensionato eccellente”, invitiamo codesto Servizio a rendere tempestivamente pubblica comunicazione delle novità intercorse.

martedì 25 giugno 2013

Appalti da asilo (nido)

Il Servizio PINE ha fornito una rapida risposta alla nota del SIBC del 18 giugno scorso.
Purtroppo, la risposta ricevuta non risulta coerente con le domande che avevamo posto.
A fronte delle richieste del SIBC relative all’assegnazione dell’appalto con un ribasso pari a quasi il 30% della cifra posta a base di gara, la Banca, non potendo smentire, ha taciuto.

Quel che è peggio, è che sulle richieste relative alla gestione del contratto di appalto, davanti alla domanda “come fai a evitare che il contenzioso prevedibile che discende dal maxi ribasso del quale ti sei avvantaggiata si ripercuota sul servizio erogato?” la Banca ha pilatescamente risposto che il contratto di appalto prevede “l’impegno del gestore a... riconoscere al personale assunto un trattamento annuo complessivamente non inferiore a quello corrisposto dal precedente gestore”.
Un collega che non conosca bene come funziona “mamma Banca”, potrebbe pensare che la risposta è rassicurante, o che addirittura il Sibc abbia preso fischi per fiaschi.

Non è così.
Una cosa è infatti ciò che la Banca scrive nel capitolato (esempio: vanno tutelati i livelli salariali del personale riassunto), altra cosa è l'effettivo contratto che il gestore stipula, ad esempio, con le maestre. E’ già avvenuto in passato. E cosa fa la Banca se il gestore, violando il capitolato d’appalto, propone alle maestre un inquadramento inferiore?

Quello che la Banca, in ogni settore, non riesce proprio a capire è che i contratti d’appalto vanno gestiti, non solo scritti.
Come dicevamo, non è neanche una vicenda nuova: anche l’Opera Montessori, per risparmiare sulle maestre che riassunse dal precedente gestore, le inquadrò con un contratto inappropriato (contratto del commercio), in violazione del capitolato definito dalla Banca. Le maestre scioperarono per diverse giornate, fecero causa al gestore e naturalmente vinsero, dopo di che ci vollero due anniperché il gestore desse attuazione alla pronuncia, per cui ci furono ulteriori giornate di sciopero.
In tutto questo periodo, la Banca d’Italia non fece assolutamente nulla(addirittura, in occasione degli scioperi non decurtò neanche il costo della retta del nido a carico dei genitori).

La continuità del servizio è un aspetto essenziale, che non può regolarsi con le penali ex post. Come sulla mensa o sulle pulizie, la Banca assegna appalti al massimo ribasso, poi se il gestore (per non subire perdite) non rispetta il capitolato – dando cibo scadente, usando prodotti deteriori per le pulizie o non usandone affatto, pagando le maestre meno di quanto dovuto – la Banca eventualmente applica le penali previste dal contratto ma non si preoccupa della continuità del servizio.
Nel caso di specie, questo ha un impatto fortissimo su una categoria non esattamente avvantaggiata, cioè le “neomadri”, visto che a parole la Banca sembra volersi occupare molto della parità, ma nei fatti dimostra l’esatto contrario, adottando politiche a risparmio proprio sui servizi di particolare pregio per i genitori di bambini piccoli.

Per tale motivo, la risposta della Banca appare totalmente inappropriata alla domanda rivolta, che ripetiamo meglio, sperando in migliore fortuna.
Noi vogliamo sapere:
  • cosa intende fare la Banca per evitare disservizi e quali strumenti intenda utilizzare per evitare contenziosi fra il personale e il nuovo gestore, che si ripercuoterebbero negativamente sul regolare svolgimento del servizio appaltato;
  • in quale modo abbia sensibilizzato l’appaltatore sul fatto che la continuità di questo particolare servizio è un aspetto di grande rilievo, al quale la Banca tiene molto perché il nido è "un punto qualificante della policy aziendale di attenzione alle pari opportunità e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro" (non è vero, ma magari fuori non lo sanno).



martedì 18 giugno 2013

Asilo nido al ribasso

                                                           AL CAPO DEL SERVIZIO PINE

Oggetto: appalto asilo nido.

Risulta al Sindacato Indipendente Banca Centrale che l’appalto relativo al servizio di asilo nido della Banca d’Italia sia stato assegnato seguendo una logica puramente economica, con un ribasso vicino addirittura al 30% della cifra posta a base di gara.

Stando a quanto qui riferito, l'esigenza di riduzione dei costi per il nuovo appaltatore, logica conseguenza di un così rilevante ribasso di prezzo, avrebbe già indotto il medesimo appaltatore (la cooperativa sociale OR.S.A. che sostituirà l'Opera Montessori) – tenuto da capitolato a riassumere tutto il personale del nido già stabilmente inserito – a reinquadrare tutto il personale, indipendentemente dall’anzianità pregressa, al livello intermedio del contratto di categoria, con conseguenti decurtazioni retributive per una significativa parte dei dipendenti. Ciò avvantaggerà infatti il personale che verrà fornito direttamente dalla cooperativa, ma provocherà una remissione economica per le insegnanti stabili e più esperte.

Al riguardo, la scrivente Organizzazione chiede che sia prontamente fornita una specifica informativa sulle notizie sopra riportate. In particolare - nel caso di conferma di tali notizie - il Sindacato Indipendente chiede di conoscere con quali modalità l’Amministrazione intenda garantire che il cospicuo sconto da essa ottenuto in sede di gara non si traduca in un servizio di peggiore livelloper i bambini o, addirittura, nella discontinuità del medesimo servizio, nel caso di possibili contenziosi con il nuovo appaltatore determinati dal prospettato differente inquadramento retributivo di parte del personale.

E’ appena il caso di sottolineare come la penalizzazione del servizio di nido si tradurrebbe in una “cura” di minore livello verso bambini molto piccoli, ovvero nella decisione di tanti genitori di ritardare il più possibile il rientro al lavoro, introducendo così - in contrasto con le pubbliche dichiarazioni di principio del Direttorio - un ulteriore, evidente elemento di ostacolo alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per ogni collega.

Nel restare in attesa di un cortese, sollecito riscontro, inviamo distinti saluti.

Roma, 18 giugno 2013   

                                             

lunedì 20 maggio 2013

Turni per attività di taglio e confezionamento


Abbiamo inviato nei giorni scorsi una richiesta di informazioni relativamente alla ventilata modifica dei turni relativi all'attività di taglio e confezionamento. In attesa di riscontro, diamo diffusione alla lettera, sottolineando il fatto che il presunto slittamento del turno pomeridiano avrebbe evidenti ripercussioni anche su ogni altra attività connessa alla chiusura del turno medesimo.


Risulta alla scrivente Organizzazione che – presso codesto Servizio Fabbricazione Carte Valori – sia stato recentemente istituito un gruppo di lavoro, finalizzato a migliorare l’organizzazione all’interno della stamperia e dell’attività di taglio e confezionamento.

Per tale ultimo comparto, voci ricorrenti parlano di una asserita volontà di ridurre l’accavallamento del turno, da 40 a 20 minuti.

Mentre, infatti, i turni sono attualmente organizzati dalle 7.00 alle 14.00 (per il 1° turno), e dalle 13.20 alle 20.20 (per il 2° turno), la modifica ventilata potrerebbe a spostare in avanti di 20 minuti il il 2° turno (con l’orario 13.40-20.40).

A giudizio del SIBC, i 40 minuti di “sovrapposizione” esistenti sono essenzialmente necessari per il passaggio di consegne, anche per poter far fronte a esigenze non preventivabili e imprevisti in fase di chiusura di turno per i quali 20 minuti risulterebbero invece insufficienti.

Sarebbe inoltre assai singolare l’introduzione di un orario di lavoro differenziato fra “taglio” e “stamperia”, con una differenziazione tra colleghi del medesimo Servizio del tutto ingiustificabile.

Nel restare in attesa di un sollecito riscontro, porgiamo distinti saluti.

Roma, 10 maggio 2013

venerdì 19 aprile 2013

Ticket restaurant - La Banca risponde

Di seguito alla nostra lettera formale, il Servizio Acquisti ha (per una volta!) risposto prontamente, dando atto al nostro Sindacato di aver segnalato "un errore sui buoni pasto forniti dalla Edenred circa l'importo da rimborsare agli esercenti (8,83 anziché 9,83 euro)".

Il medesimo Servizio, dopo aver interessato un responsabile della società, ha confermato "che l'importo riportato sui buoni pasto è frutto di un refuso". 
Il caso verrà quindi "risolto al più presto".

Ancora una volta, l'attenzione dei colleghi e un'attività sindacale tempestiva ha permesso di raggiungere risultati positivi. Ci siamo per questo!

giovedì 18 aprile 2013

Ticket Restaurant


Al Capo del Servizio Acquisti

E, p.c.
al Servizio P.I.N.E.
Divisione No.R.E.S.


Oggetto: Ticket Restaurant

Risulta allo scrivente Sindacato che, sui ticket restaurant di recente distribuzione, oltre all’importo del valore facciale (10,80 €) è riportata – quale importo massimo rimborsabile – la cifra di 8,83 €, inferiore di circa il 20% al predetto importo nominale.

Tale situazione sta determinando non poche difficoltà nell’utilizzo dei ticket, considerato il divario notevole che sarebbe a carico dell’esercente. Tale divario risulta del tutto errato, in quanto l’importo rimborsabile ci risulta essere di euro 9,83.

Chiediamo pertanto a Codesto Servizio che si attivi affinché vengano sostituiti i ticket non ancora utilizzati dai colleghi e sia data pronta notizia del disguido a tutto il personale fruitore.

Distinti saluti,

Roma, 18 aprile 2013

giovedì 4 aprile 2013

Modalità di utilizzo del Centro sportivo


Lo Statuto del CASC e la Convenzione con la Banca d’Italia per l’utilizzo del Centro Sportivo risalgono ormai alla metà degli anni ’90.
Da allora, l’Istituto si è profondamente trasformato: l’apertura del Centro Donato Menichella, l’assorbimento dell’Ufficio Italiano dei Cambi, la dolorosa ristrutturazione delle Filiali, la nascita dell’UIF, un sempre maggior numero di colleghi impegnati stabilmente all’estero. Anche la compagine del personale si è ampiamente rinnovata portando con sé nuove istanze derivanti dalla trasformazione avvenuta nel contempo nella società italiana.
Di tutto ciò, però, nella normativa che disciplina la vita del Sodalizio non vi è traccia. Si parla ancora di SESI-SISC a via Otricoli, di U.I.C., di Italfondiario.
Tanto i colleghi quanto le Organizzazioni Sindacali presenti in Banca sono concordi nel ritenere che non sia più rinviabile adeguare lo Statuto dell’Associazione e le norme collegate alla nuova realtà organizzativa dell’Istituto e alle nuove istanze sociali, anche nel campo delle “relazioni familiari”.
Come abbiamo ribadito in occasione delle recenti elezioni per il nuovo Consiglio Direttivo la base di partenza già esiste ed è costituita dall’ottimo lavoro di revisione statutaria condotto dal precedente Consiglio Direttivo.
Il CASC è un “bene comune” di tutti i colleghi, ed è bene che non debba mai sottostare a logiche di “maggioranza” e “minoranza”. 
E’ quindi ragionevole auspicare che il Consiglio Direttivo insediatosi sin dallo scorso 11 gennaio lavori speditamente, per poter presentare alle Organizzazioni Sindacali una proposta definitiva di Statuto entro la fine del 2013, per poi sottoporla, una volta discussa con la Banca, all’approvazione dei Soci.
Nel frattempo, però, vi sono istanze che provengono dai Soci che non è più possibile lasciare inascoltate, tra cui le modalità di utilizzo del Centro Sportivo che tengano conto delle nuove forme di “relazione familiare” che si sono ormai largamente affermate nella società italiana.
Abbiamo quindi invitato l'Amministrazione ad intervenire – ricordiamo che il Centro Sportivo è di proprietà della Banca che ne determina in autonomia le modalità di uso – dimostrando così un segno di attenzione al proprio personale, la cui dedizione nel fornire un servizio alla collettività presenta ancora oggi livelli di eccellenza non facilmente riscontrabili in altre realtà del Paese.


Al Segretario Generale
Dott. Umberto Proia


Oggetto: modalità di utilizzo del Centro Sportivo.

Le modalità di utilizzo, da parte dei dipendenti e dei loro familiari, del Centro Sportivo di Largo Volumnia sono state determinate da codesto Istituto alla metà degli anni ’90.
Da allora, la società italiana si è notevolmente trasformata; in particolare, si sono ormai ampiamente affermate nuove forme di “famiglia”, come rilevato anche dall’ultimo censimento dell’ISTAT.
Nel Paese, da tempo, si è aperto un dibattito sui modi più opportuni di dare un riconoscimento alle nuove forme di “relazione familiare”; le istanze della società civile rivolte in tal senso alle Istituzioni politiche si fanno sempre più pressanti ed ineludibili.
Senza entrare nel merito del dibattito in corso nel Paese, non possiamo non rilevare che tali trasformazioni sociali coinvolgono anche un numero sempre maggiore di colleghi, specie tra i più giovani, che si rivolgono al Sindacato affinché veicoli all’attenzione del vertice dell’Istituto la richiesta di interventi per vederle riconosciute in alcuni ambiti del rapporto lavorativo.
Tra le richieste di innovazione “sociale”, vi sono le modalità di utilizzo del Centro Sportivo che non tengono in alcun conto dell’evoluzione intervenuta nelle “relazioni familiari”. Tali modalità rappresentano quindi, per un numero crescente di dipendenti, un forte limite alla fruizione della struttura della Banca, determinando una discriminazione tra diverse forme di “famiglia”. Si evidenzia fra l'altro, in questo ambito, l’impossibilità di accedere del genitore non dipendente non coniugato (salvo come ospite), quando non sussista un rapporto di convivenza o quando questo risulti inferiore ai tre anni, con conseguenti effetti discriminatori e penalizzanti anche nei confronti dei figli dei dipendenti.
Al riguardo, si rammenta che l’art. 21, par. 1, della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea del 2000 (c.d. Trattato di Nizza) vieta qualsiasi forma di discriminazione.
Nell’attesa di una nuova Convenzione tra la Banca d’Italia e il CASC-BI in merito alla fruizione del Centro Sportivo da parte degli appartenenti al Sodalizio, si chiede di ampliare le possibilità di accesso alle nuove forme di “relazioni familiari”, secondo modalità che evitino abusi e che premino il principio di “stabilità affettiva”.
Siamo certi che Ella vorrà sanare quella che oggi viene percepita come una ferita da parte di tanti colleghi, chiedendo alle competenti strutture della Banca di individuare le modalità più appropriate per accogliere le istanze qui rappresentate.

Distinti saluti.
Roma, 3 aprile 2013

                                        il SINDACATO INDIPENDENTE BANCA CENTRALE 

martedì 5 marzo 2013

Più case per tutti... è possibile!



  • Vince il rinnovamento: 130 case a giovani e meno giovani, single e con famiglia
  • Zero-case-zero assegnate "fuori bando"
  • In autunno nuovo bando per gli alloggi
  • Vince anche la trasparenza: entro breve saranno comunicati i nomi dei “terzi” locatari
  • E non finisce qui: piccole proposte migliorative


Si è tenuta la prima riunione della Commissione alloggi per l’assegnazione delle case di proprietà della Banca, messe a bando lo scorso autunno con i criteri previsti dal nuovo Regolamento varato nel 2012.
Il bando ha visto l’assegnazione di 130 alloggi, un numero assai considerevole derivante sia dal tempo trascorsodal precedente bando (circa due anni e mezzo), sia dalla nuova politica che la Banca - anche su impulso pluriennale del SIBC - sta attuando, per la progressiva estinzione di impropri rapporti locativi con “terzi” (cfr. newsletter SIBC del 2 maggio 2011: “Gli estranei dentro casa”). A tale proposito, il Funzionario Generale, dott. Minichiello, ha reso noto l’intendimento della Banca di non rinnovare i contratti verso terzi, man mano che andranno a scadenza, consentendo così la “liberazione” di ulteriori alloggi a beneficio dei colleghi. Un atteggiamento che il SIBC saluta con favore, auspicando - naturalmente - che non si facciano eccezioni e distinzioni a vantaggio dei “soliti noti”.

Anche se non siamo tuttora in grado di produrre precise analisi statistiche relative alla platea degli assegnatari, possiamo tuttavia ritenere superato positivamente il primo banco di prova del nuovo Regolamento: sono state assegnate case a richiedenti giovani e meno giovani, single e con famiglia, con una più adeguata attenzione ai colleghi aventi redditi più bassi.
Hanno avuto accesso all’alloggio di Banca persone, famiglie, vite, che mai avrebbero potuto farlo con il vecchio, iniquo Regolamento.

Una grande soddisfazione per chi, come noi, ha dato impulso da molti anni a una revisione profonda delle regoledi assegnazione.
Una grande soddisfazione che devono avere tutti coloro che - con spirito costruttivo - hanno accettato dimettere in discussione vecchie logiche, dando una prova di buon senso e capacità di rinnovamento.

Un risultato che si somma a un ulteriore, significativo passo avanti: nemmeno una casa è stata assegnata fuori dalle procedure di gara (c.d. “fuori bando”). Al di là di qualche eccessiva rigidità normativa che sarà opportuno correggere, ciò significa che in larga misura le casistiche rilevanti per tali assegnazioni sono state disciplinate in modo accettabile all’interno delle regole di gara, sottoponendo le richieste della specie a un vaglio, oggettivo, trasparente e uguale per tutti.

Aspetti positivi, che potranno trovare ulteriore compimento in quanto è stato ribadito l’intendimento di dare vita a un nuovo “bando alloggi” nel prossimo autunno.
Nell’occasione, ci permettiamo di indicare alcune minime proposte migliorative “a costo zero” che permetterebbero a nostro giudizio di raggiungere esiti ancor più equi di quelli registrati:

  • migliore specificazione del concetto di “reddito complessivo”, con particolare riferimento a familiari percipienti redditi occasionali (borse di studio, ecc.), ovvero a colleghi con periodi parziali di assenza dal servizio nel corso dell’anno considerato, o in congedo parentale, ecc.;
  • attenuazione degli effetti di esclusione dalla gara per errori materiali insignificanti per la graduatoria, che dovranno portare a una correzione d’ufficio e non all’esclusione dei richiedenti (sono state escluse diverse decine di persone, spesso per differenze fra reddito dichiarato e quello comunicato dall’Agenzia delle Entrate pari a poche decine o centinaia di euro);
  • eliminazione della penalizzazione per i colleghi in esperimento (oggi posti alla fine della graduatoria);
  • attenuazione del peso dell’anzianità di servizio, tuttora troppo rilevante nella determinazione del punteggio finale;
  • diversa regolamentazione dei casi di ex aequo, particolarmente diffusi nel personale di assunzione nell’anno precedente e tenuti a indicare il medesimo reddito tabellare; invece dell’attuale criterio di anzianità, sarebbe opportuno un criterio meritocratico(privilegiando ad esempio chi ha avuto una migliore posizione nel concorso).


Ai fini di una corretta gestione della generalità dei rapporti locativi:
  • stabilire linee guida che chiariscano i ragionevoli motivi che consentono cambi di alloggio fuori gara, i cui oneri vengono sopportati dal collega e non dalla Banca; va fatto presente che l’agevolazione ai cambi consente di mettere “in circolo” case appetibili per fasce di età più giovane, altrimenti detenute dagli assegnatari “a prescindere” per non perdere il “beneficio”;
  • stabilire dei criteri per la revisione, a scadenza dei contratti, della situazione locativa in caso di venir meno dei requisiti minimi di partecipazione alla gara (es: essere tuttora dipendente o pensionato di Banca, ai sensi dell’art. 5 del Regolamento; non detenere proprietà immobiliari secondo quanto previsto dall’art. 7, commi 1,2,3 del Regolamento, ecc.);
  • introduzione nei contratti nuovi e rinnovati di una clausola che consenta la pubblicità dei nominativi degli assegnatari degli alloggi di Banca, non limitati a quelli degli ultimi bandi tenuti, al fine di individuare strumenti idonei a permettere il doveroso controllo sociale sulla correttezza dei rapporti locativi ed escludere i mai abbastanza vituperati casi di “subaffitto”.

Un primo passo in direzione di una maggiore trasparenza è venuto dal Funzionario Generale, che si è detto disponibile a comunicare in tempi brevi i nominativi dei terzi attualmente in “casa di Banca” in virtù di un’assegnazione diretta da parte del Direttorio (cfr. newsletter SIBC del 27 settembre 2011: “Immobili in conflitto”).
Di tale importante svolta, così come della saggia e determinata conduzione di una riunione per forza di cose molto delicata, va dato atto al Funzionario Generale. Al tempo stesso, va riconosciuto il lavoro encomiabile, paziente e preciso dei colleghi del Servizio, sia in fase di “gestazione” del nuovo Regolamento che nella sua prima, positiva messa in opera.


martedì 15 gennaio 2013

Alloggi. Assegnazione entro il mese di febbraio.

In piena e positiva sintonia con la richiesta del SIBC del 10 gennaio u.s., l'Amministrazione ha non soltanto convocato la prima riunione della Commissione Alloggi, ma anche indicato "tempi certi" per la successiva riunione, che procederà all'assegnazione definitiva degli alloggi per il bando scaduto il 30 novembre u.s.. 

Riassumendo le informazioni essenziali per tutti i colleghi interessati:
  1. il 25 gennaio la Commissione Alloggi sarà chiamata a esaminare le istanze di partecipazione alla gara che comportano una valutazione discrezionale di ammissibilità, ai sensi degli artt. 7 e 8 del nuovo Regolamento (come scritto nella nostra richiesta e, naturalmente, nel Regolamento medesimo);
  2. le domande che comporteranno tale valutazione discrezionale di ammissibilità sono 29, di cui 16 istanze di assegnazione e 13 di cambio alloggio;
  3. solo successivamente sarà elaborata una graduatoria provvisoria e quindi si procederà a effettuare le previste verifiche sulle domande dei partecipanti classificati in posizione utile (come scritto nella nostra richiesta e, naturalmente, nel Regolamento);
  4. sarà poi convocata nuovamente la Commissione Alloggi per deliberare la graduatoria definitiva entro il mese di febbraio. "Tempi certi" sono possibili, quindi!

E' verosimile che la procedura di assegnazione si chiuda in circa 3 mesi dalla scadenza del bando (invece dei 4 mesi della gara precedente). Un tempo eccessivo, che impone di esaminare ulteriori semplificazioni per velocizzare la procedura e consentire così - soprattutto - bandi di gara più frequenti.

Per la soluzione complessiva del problema abitativo, sollecitiamo da tempo tutti i sindacati a dare attuazione - fra l'altro - a quanto promesso in campagna elettorale per la CSR: mutui a tasso fisso più agevolato. A quasi due anni dall'insediamento del nuovo Consiglio, tante parole ma ZERO fatti. 
I 376 richiedenti la cui domanda sarà respinta avrebbero il DIRITTO che almeno questa promessa venisse mantenuta.

giovedì 10 gennaio 2013

Bando alloggi - Tempi certi per tutti!



In relazione al recente bando per l’assegnazione degli alloggi, il cui termine per la partecipazione è scaduto lo scorso 30 novembre, non risultano allo stato esperite le procedure di cui all’articolo 10 del Regolamento per l’assegnazione degli alloggi.

E’ infatti previsto che:
1. Scaduto il termine di presentazione delle domande previsto dal bando, la Segreteria convoca la Commissione per esaminare le istanze di partecipazione alla gara che importino una valutazione discrezionale ai sensi dell’art. 7 commi 3, 5 e 6, dell’art. 8 comma 2 e dell’art. 13 del “Regolamento” (esame di specifiche causali di partecipazione per assegnazione e cambio alloggio, ndr).
2. Successivamente, la Segreteria elabora una graduatoria provvisoriaed effettua, in relazione a ciascun partecipante in posizione utile, la verifica della sussistenza dei requisiti di ammissione alla gara e di quanto dichiarato per l’attribuzione del punteggio. Ove risulti necessario, al partecipante potrà richiedersi la produzione della relativa documentazione entro un termine stabilitoa pena di decadenza.
3. Terminati i controlli, la Commissione viene riconvocata per deliberare la graduatoria definitiva con le eventuali, conseguenti esclusioni, e per esaminare le domande “fuori gara” ai sensi degli art. 16 e 17 del Regolamento.

Tutto ciò premesso - al fine di fornire a tutte le colleghe e i colleghi interessati tempi certi per conoscere gli esiti del bando alloggi, essenziali per le scelte di vita di molti colleghi - lo scrivente Sindacato chiede di rendere nota la tempistica con la quale codesto Servizio ritiene di poter assicurare lo svolgimento delle fasi previste dal Regolamento.