Al Dott. Umberto Proia
SEGRETARIO GENERALE DELLA BANCA D'ITALIA
Al CAPO DEL SERVIZIO PERSONALE I.N.E.
e, p.c., al PRESIDENTE DEL CASC
Il Servizio PINE ha recentemente comunicato che ai dipendenti in quiescenzasarà rilasciato un tesserino identificativo, idoneo - fra l’altro - a consentire l'ingresso ai nipoti dei colleghi pensionati in linea diretta al Centro Sportivo. Un fatto certamente positivo, che va in direzione di una fruizione più completa dei servizi offerti dal Centro Sportivo.
Tuttavia, è opportuno rammentare che sin nello scorso mese di aprile, avevamo sollevato il problema annoso e mai risolto della disparità per i figli dei dipendenti i cui genitori non sposati e non dipendenti non possono accedere al Centro Sportivo.
A tale proposito, il Sindacato Indipendente chiede con urgenza che sia consentito l’accesso del genitore non dipendente non coniugato, evitando conseguenti effetti discriminatori e penalizzanti anche nei confronti dei figli dei dipendenti. Se infatti l’ingresso dei nipoti dei dipendenti pensionati rappresenta un sicuro passo avanti, sarebbe d'altro canto incomprensibile negare analogo diritto ai genitori (e quindi, in molti casi, allo stesso bambino) solo perché non coniugati con il dipendente.
Cogliamo infine l’occasione per un’ulteriore osservazione: l'accesso dei nipoti riguarda tutti, i nipoti dei dipendenti in quiescenza ma anche di quelli in servizio. Poiché sinora nessuno ha fornito adeguato avviso ai dipendenti in servizio - e di nonni ormai ce ne sono e ce ne saranno sempre più -, al fine di evitare che questo appaia come un favore pensato per una supposta “lobby dei pensionati” o, peggio ancora, per qualche singolo “pensionato eccellente”, invitiamo codesto Servizio a rendere tempestivamente pubblica comunicazione delle novità intercorse.
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