- Vince il rinnovamento: 130 case a giovani e meno giovani, single e con famiglia
- Zero-case-zero assegnate "fuori bando"
- In autunno nuovo bando per gli alloggi
- Vince anche la trasparenza: entro breve saranno comunicati i nomi dei “terzi” locatari
- E non finisce qui: piccole proposte migliorative
Si è tenuta la prima riunione della Commissione alloggi per l’assegnazione delle case di proprietà della Banca, messe a bando lo scorso autunno con i criteri previsti dal nuovo Regolamento varato nel 2012.
Il bando ha visto l’assegnazione di 130 alloggi, un numero assai considerevole derivante sia dal tempo trascorsodal precedente bando (circa due anni e mezzo), sia dalla nuova politica che la Banca - anche su impulso pluriennale del SIBC - sta attuando, per la progressiva estinzione di impropri rapporti locativi con “terzi” (cfr. newsletter SIBC del 2 maggio 2011: “Gli estranei dentro casa”). A tale proposito, il Funzionario Generale, dott. Minichiello, ha reso noto l’intendimento della Banca di non rinnovare i contratti verso terzi, man mano che andranno a scadenza, consentendo così la “liberazione” di ulteriori alloggi a beneficio dei colleghi. Un atteggiamento che il SIBC saluta con favore, auspicando - naturalmente - che non si facciano eccezioni e distinzioni a vantaggio dei “soliti noti”.
Anche se non siamo tuttora in grado di produrre precise analisi statistiche relative alla platea degli assegnatari, possiamo tuttavia ritenere superato positivamente il primo banco di prova del nuovo Regolamento: sono state assegnate case a richiedenti giovani e meno giovani, single e con famiglia, con una più adeguata attenzione ai colleghi aventi redditi più bassi.
Hanno avuto accesso all’alloggio di Banca persone, famiglie, vite, che mai avrebbero potuto farlo con il vecchio, iniquo Regolamento.
Una grande soddisfazione per chi, come noi, ha dato impulso da molti anni a una revisione profonda delle regoledi assegnazione.
Una grande soddisfazione che devono avere tutti coloro che - con spirito costruttivo - hanno accettato dimettere in discussione vecchie logiche, dando una prova di buon senso e capacità di rinnovamento.
Un risultato che si somma a un ulteriore, significativo passo avanti: nemmeno una casa è stata assegnata fuori dalle procedure di gara (c.d. “fuori bando”). Al di là di qualche eccessiva rigidità normativa che sarà opportuno correggere, ciò significa che in larga misura le casistiche rilevanti per tali assegnazioni sono state disciplinate in modo accettabile all’interno delle regole di gara, sottoponendo le richieste della specie a un vaglio, oggettivo, trasparente e uguale per tutti.
Aspetti positivi, che potranno trovare ulteriore compimento in quanto è stato ribadito l’intendimento di dare vita a un nuovo “bando alloggi” nel prossimo autunno.
Nell’occasione, ci permettiamo di indicare alcune minime proposte migliorative “a costo zero” che permetterebbero a nostro giudizio di raggiungere esiti ancor più equi di quelli registrati:
- migliore specificazione del concetto di “reddito complessivo”, con particolare riferimento a familiari percipienti redditi occasionali (borse di studio, ecc.), ovvero a colleghi con periodi parziali di assenza dal servizio nel corso dell’anno considerato, o in congedo parentale, ecc.;
- attenuazione degli effetti di esclusione dalla gara per errori materiali insignificanti per la graduatoria, che dovranno portare a una correzione d’ufficio e non all’esclusione dei richiedenti (sono state escluse diverse decine di persone, spesso per differenze fra reddito dichiarato e quello comunicato dall’Agenzia delle Entrate pari a poche decine o centinaia di euro);
- eliminazione della penalizzazione per i colleghi in esperimento (oggi posti alla fine della graduatoria);
- attenuazione del peso dell’anzianità di servizio, tuttora troppo rilevante nella determinazione del punteggio finale;
- diversa regolamentazione dei casi di ex aequo, particolarmente diffusi nel personale di assunzione nell’anno precedente e tenuti a indicare il medesimo reddito tabellare; invece dell’attuale criterio di anzianità, sarebbe opportuno un criterio meritocratico(privilegiando ad esempio chi ha avuto una migliore posizione nel concorso).
Ai fini di una corretta gestione della generalità dei rapporti locativi:
- stabilire linee guida che chiariscano i ragionevoli motivi che consentono cambi di alloggio fuori gara, i cui oneri vengono sopportati dal collega e non dalla Banca; va fatto presente che l’agevolazione ai cambi consente di mettere “in circolo” case appetibili per fasce di età più giovane, altrimenti detenute dagli assegnatari “a prescindere” per non perdere il “beneficio”;
- stabilire dei criteri per la revisione, a scadenza dei contratti, della situazione locativa in caso di venir meno dei requisiti minimi di partecipazione alla gara (es: essere tuttora dipendente o pensionato di Banca, ai sensi dell’art. 5 del Regolamento; non detenere proprietà immobiliari secondo quanto previsto dall’art. 7, commi 1,2,3 del Regolamento, ecc.);
- introduzione nei contratti nuovi e rinnovati di una clausola che consenta la pubblicità dei nominativi degli assegnatari degli alloggi di Banca, non limitati a quelli degli ultimi bandi tenuti, al fine di individuare strumenti idonei a permettere il doveroso controllo sociale sulla correttezza dei rapporti locativi ed escludere i mai abbastanza vituperati casi di “subaffitto”.
Un primo passo in direzione di una maggiore trasparenza è venuto dal Funzionario Generale, che si è detto disponibile a comunicare in tempi brevi i nominativi dei terzi attualmente in “casa di Banca” in virtù di un’assegnazione diretta da parte del Direttorio (cfr. newsletter SIBC del 27 settembre 2011: “Immobili in conflitto”).
Di tale importante svolta, così come della saggia e determinata conduzione di una riunione per forza di cose molto delicata, va dato atto al Funzionario Generale. Al tempo stesso, va riconosciuto il lavoro encomiabile, paziente e preciso dei colleghi del Servizio, sia in fase di “gestazione” del nuovo Regolamento che nella sua prima, positiva messa in opera.
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