lunedì 25 agosto 2014

In fila per una mensa migliore

Dopo anni di vicissitudini, sembra avvicinarsi, finalmente, una mensa a misura di persona. Almeno sulla carta.
Il recente messaggio n. 812903/14 illustra infatti alcuni primi risultati che saranno ottenuti grazie al rinnovo della società appaltatrice del contratto mensa:
- attenzione alla qualità delle derrate alimentari, utilizzo di prodotti bio e di produzione locale;
- monitoraggio del grado di soddisfazione dell’utenza;
- introduzione di strumenti per una costante informazione e verifica dei menu programmati;
- adozione di misure di responsabilità etica (es: utilizzo di prodotti provenienti da terreni confiscati alle mafie, o del commercio equo e solidale) e ambientale (es: erogazione di bevande alla spina).

Insomma, sulla carta avremo una mensa decente, con prodotti di migliore qualità e anche la possibilità di partecipare direttamente, controllare ed esprimere una valutazione consapevole da parte di tutto il personale.
(Un segnale positivo: le nostre critiche aiutano chi vuole migliorare, non  fanno solo saltare la mosca al naso a chi invece si impegna a far sì che le cose peggiorino. Fa piacere che in Banca alcuni settori abbiano alla fine reagito positivamente agli stimoli ricevuti, e dispiace per quanti invece si credono monarchi assoluti.)

Affinché questi bei risultati non restino solo sulla carta, ci permettiamo due semplici richieste:
- che i risultati dei feedback degli utenti siano pubblici, liberamente consultabili da tutto il personale;
- che la Banca eserciti fino in fondo i suoi doveri di controllo. Come ben noto, il corretto funzionamento di un qualsiasi servizio in appalto dipende quasi esclusivamente dall'attività di controllo dell'ente appaltatore, e solo in seconda battuta dall'azienda che svolge il servizio.

Se poi si riuscisse a ripensare il meccanismo di controllo da parte delle Commissioni mensa, sarebbe un’ottima cosa. Nelle more, è buona cosa sentirci tutti “commissari mensa”, esprimere valutazioni e segnalare ogni anomalia alla banca con gli strumenti che saranno predisposti e - perché no? - al SIBC, scrivendo a segreteria@sibc.it.

Non vogliamo ricominciare a criticare la mensa per i prossimi cinque anni. Prevenire, è meglio che curare!

Post Scriptum: sarebbe cosa utile svelare il mistero che circonda i lavori che interesseranno la mensa 2S di Palazzo Koch, che per tale motivo resterà chiusa per diciotto mesi (neanche fosse il restauro di un’opera d’arte).
Ad ogni buon conto, poiché già in questi giorni ferragostani si sono segnalate file cospicue nelle rimanenti mense aperte, e la consueta sparizione delle pietanze del menu già prima delle 13,30, siamo notevolmente preoccupati per quel che accadrà alla ripresa di settembre. Anche perché, sarebbe davvero "curioso" se la Banca facesse di tutto per allungarci la pausa mensa, proprio quando ci ha venduto a caro prezzo il diritto ad abbreviarla.

Per tale motivo, chiediamo formalmente che, entro fine settembre, sia previsto un incontro di verifica sulla situazione mensa tra il Servizio competente e tutte le OO.SS., comprese naturalmente quelle che, firmando gli accordi sull'orario di lavoro, dovrebbero essere interessate al rispetto delle norme favorevoli ai colleghi; in tale sede, l’Amministrazione dovrebbe seriamente considerare l'opportunità di riconoscere ticket restaurant a tutti coloro che ne faranno richiesta, anche al fine di non pregiudicare la norma secondo cui “il dipendente può ridurre fino a 30 minuti l’intervallo previsto per la Struttura di appartenenza”. Trenta minuti in fila non sono un intervallo: sono uno scandalo.


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