Come le favole, talvolta anche gli incubi hanno un lieto fine. Dal prossimo 1° ottobre, infatti, saluteremo senza rimpianti la gestione della mensa della Compass, in quanto - a distanza di 40 (quaranta) mesi dalla promessa dell'allora Funzionario generale dell'area Appalti dott. Proia (che non è un omonimo dell’attuale Segretario Generale della Banca: è proprio lui) - si è conclusa la tribolata vicenda dell'appalto mensa. Dopo infinite proroghe, lunghe quasi quanto la durata di un intero contratto, la Compass lascerà il campo alla società vincitrice dell'appalto, la Gemeaz (peraltro già sperimentata, fino alla famigerata gara del 2009).
Ora, ci permettiamo di sollecitare il Dipartimento competente, che nel frattempo ha fortunatamente cambiato guida, a prestare la massima attenzione su alcuni aspetti:
1. da alcune settimane, la qualità del servizio di ristorazione offerto dalla Compass ha subito (se possibile) un ulteriore scadimento. Diversi colleghi ci hanno segnalato casi di pietanze immangiabili, di cibi scaduti o avariati. Al di là del consueto paravento delle presunte Commissioni mensa (che in alcuni posti esistono e lavorano, in altri dormono e di conseguenza...), l'Amministrazione deve esercitare la massima vigilanza diretta, onde evitare che la Compass, cosciente di avere i giorni contati, non scarichi sui colleghi tutti gli avanzi di magazzino;
2. il nuovo capitolato, il contratto di appalto con la Gemeaz e le relative certificazioni Haccp devono al più presto essere messe a disposizione di tutti i colleghi, al fine di permettere una verifica costante e "collettiva" dell'operato del nuovo gestore;
3. la questione della chiusura della mensa 2S di Palazzo Koch per ben 18 (diciotto) mesiappare degna di approfondimento. Ribadiamo con forza l'invito all'Amministrazione affinché si faccia carico del problema, anche attraverso ticket restaurant, che non può certo essere risolto con un rimescolamento dei turni mensa o attribuendo ai colleghi l'onere di togliere i vassoi dai tavoli (senza che - come invece a Vermicino - i locali siano stati costruiti in modo tale da non sovrapporre flussi di colleghi alla ricerca di un posto dove sedersi e colleghi diretti alle strutture di deposito dei vassoi). Inoltre appare evidente che l'improvvisa riduzione del personale solitamente preposto alla sistemazione dei tavoli - un regalino finale alla Compass? oppure una sopravvalutazione del numero dei colleghi in ferie? - comporta anche evidenti rischi di carattere igienico, inerenti la pulizia dei tavoli.
A meno che, questi misteriosi lavori, che dureranno per ben diciotto mesi (ma che dovranno mai fare al 2S?), non siano semplicemente un grimaldello per allontanare le persone dalla mensa (in primis: tutti coloro che vorranno usufruire dell'intervallo di 30 minuti, e troveranno 30 minuti di fila nell’unica mensa aperta) così che, un domani, la Banca possa risparmiare anche su questo.
Bisogna comprenderla, mamma Banca: le banche azioniste sono sempre più affamate dei colleghi.
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