domenica 5 luglio 2015

Mensa: cosa mangeremo domani?

Si è tenuto nei giorni scorsi un incontro - richiesto dal SIBC - con l’Amministrazione competente in merito alle numerose problematiche del servizio mensa sulla piazza romana. L’incontro segue le sollecitazioni del Sindacato Indipendente e già rese pubbliche nei mesi scorsi.

Due gli aspetti positivi dell’incontro, oltre all’apprezzamento per la capacità di confronto “a viso aperto” che questo settore della Banca riesce a portare avanti.
In primis, la condivisione - da parte dell’Amministrazione - dei giudizi di diffusa insoddisfazione che tanti colleghi esprimono riguardo alla qualità delle pietanze utilizzate e dei piatti serviti (in particolare, frutta e pesce appaiono particolarmente scadenti, così come molti preparati “elaborati” di secondi piatti). La Banca ha quindi preannunciatoazioni dirette nei confronti di Gemeaz per ottenere un miglioramento in tempi rapidi dell’offerta alimentare.

Inoltre, anche accogliendo la reiterata richiesta del SIBC, è stata data attuazione alla prevista “web app” (previa registrazione, sul sito http://ristobdi.elior.it/) che consente fra l’altro:
  • di conoscere in anticipo i menu previsti “da capitolato” per il giorno stesso e per i successivi (così da esercitare il necessario controllo sociale in caso di sparizione/modifica dei piatti previsti);
  • di esprimere le proprie valutazioni alla società appaltatrice.
Relativamente a questo ultimo punto, peraltro, abbiamo fatto presente che la Banca, nelle sue diverse articolazioni - ivi comprese le commissioni mensa - non può auto-disintermediarsi rispetto alle valutazioni del personale rispetto al servizio di mensa, cosa che avverrebbe se si abbandonassero i colleghi a un’interlocuzione solo privata con la Gemeaz.

L’Amministrazione ha quindi accolto il nostro invito a rendere pienamente fruibile anche la casella funzionale della Divisione competente (SERVIZIO.IMM.GESTIONESERVIZI) per permettere a tutti i colleghi di esprimere le proprie osservazioni circa l’andamento di un servizio che riveste particolare importanza per tanti colleghi, alla luce del contenuto utilizzo del ticket restaurant (circa il 30%) concesso a rotazione, in questi mesi, agli utenti del polo Nazionale per decongestionare i locali mentre proseguono i lavori in una delle due mense di Palazzo Koch.

In merito alle Commissioni mensa, l’Amministrazione ha sostanzialmente concordato sulla necessità di rivederne e rafforzarne compiti e profilo. Il SIBC ha reiterato la richiesta di dotare le singole commissioni di una casella funzionale per esercitare il proprio mandato sulla base di un confronto reale con i colleghi.

Abbiamo invece appreso con vivo sconcerto il fatto che il contratto mensa stipulato a suo tempo con Gemeaz non prevederebbe penali di natura pecuniaria per il mancato rispetto del capitolato, bensì mere “prestazioni aggiuntive a favore dei colleghi” (non illudetevi, niente catering a casa: devono essere quegli strani “tortini omnbus”, ndr).
Una scelta francamente sconcertante, in quanto il potere “dissuasivo” di pene pecuniarie è - come facilmente comprensibile - assai più elevato dell’onere di dover preparare un piatto in più, a piacere e una tantum.
C’è da chiedersi perché la Banca d’Italia, tanto più con i tempi in cui viviamo, sia così friendly” verso le società appaltatrici, e così poco attenta a tutelare in modo rigoroso la salute del proprio personale. Poi ci sarebbe anche da rispondersi, e farsi una doverosa opinione. 

Per intanto, accogliamo con soddisfazione che il responsabile del Servizio competente abbia posto in essere alcuni passi preliminari a una partecipazione di tutti al miglioramento delle mense. Obiettivo comune, al quale il SIBC non farà mancare il proprio contributo fattivo, anche sulla base delle vostre utilissime segnalazioni!

domenica 8 marzo 2015

Mense, più croce che delizia?

Pubblichiamo di seguito la lettera inviata al Capo del Servizio Immobili, per tornare ad affrontare una situazione insoddisfacente come quella del servizio di mensa. Come per l'orario di lavoro, in cui è evidente a tutti che il vero Osservatorio è il SIBC, anche sul servizio di mensa sembriamo gli unici interessati a esercitare un controllo serio e costante. Invitiamo pertanto tutti voi a segnalarci malfunzionamenti (o peggio!) scrivendoci sempre a segreteria@sibc.it !
Grazie sempre per la vostra collaborazione!


Da tempo assistiamo e denunciamo un graduale e costante deterioramento della qualità del servizio mensa presso diverse strutture della Capitale, da ultimo interessate anche dallo stato di agitazione dei dipendenti addetti.           
Il trascorrere del tempo ha aggiunto ulteriori conferme ai motivi di preoccupazione, rivolti sia al fronte qualitativo delle pietanze che all’aspetto lavorativo dei dipendenti addetti.

I LAVORATORI ADDETTI - Per questi ultimi, va segnalato che a tutt’oggi, a oltre cinque mesi dall’avvio del contratto, non sono stati ancora firmati i contratti di lavoro (!!), in quanto le condizioni proposte dalla nuova società aggiudicataria dell’appalto risultano essere fortemente peggiorative rispetto a quanto finora consolidato dagli addetti alla mensa in tanti anni di diverse gestioni.
Di qui deriva lo “stato di agitazione” del personale, che determina naturali ripercussioni negative anche sulla situazione della mensa per i dipendenti della Banca.
Poiché è impensabile che il “contratto al ribasso” stipulato dalla Banca sia fatto gravare su una classe di lavoratori meno tutelati, chiediamo che l’Amministrazione approfondisca al più presto la questione e garantisca la tutela delle condizioni lavorative e alimentari di tutti.
Tra l’altro, in questi giorni di agitazione del personale, nella linea di distribuzione si adoperano dipendenti della ditta con qualifiche impiegatizie, e che agiscono con padronanza inadeguata del lavoro. Sarebbe opportuno sapere se tali dipendenti abbiano l’abilitazione per erogare pietanze nella linea di distribuzione.
Segnaliamo inoltre che, presso il bar interno di via Nazionale, la continua scarsità di personale al mattino è tale che il sovraccarico di lavoro si concentra sul malcapitato barista di turno, che non può evitare il formarsi di lunghe attese (anche di venti minuti!) per prendere un caffè - tempi che gravano sull’orario di lavoro.

LA QUALITA' DEL CIBO - Riguardo alle pietanze servite, molti colleghi ci hanno segnalato uno scadimento significativo della qualità del cibo. Per più giorni consecutivi vengono riproposti gli stessi alimenti, verosimilmente avanzati, come le verdure cotte - troppo spesso congelate, quasi mai fresche - esposte per uno o due giorni, e la cui vetustà è riscontrabile persino dal colore delle stesse (ad es., il cavolfiore diventa violaceo quando cotto da troppo tempo). Talvolta tali verdure vengono utilizzate per la preparazione di tortini “omnibus” (presenti sistematicamente), le cui qualità nutrizionali sono ignote, non essendone indicata la composizione puntuale. O ancora, non sempre gli ingredienti appaiono “appropriati” e di “prima scelta” (ad es., nella "minestra broccoli e arzilla", il pesce sembrava essere salmone, non proprio indicato per preparare zuppe, mentre le verze avevano un insopportabile sapore amaro, riscontrato da tanti colleghi che hanno restituito i piatti pressoché integri nei carrelli).
La frutta appare di qualità scadente: ad es., i mandarini e le arance, che sono nel pieno della stagione, appaiono vecchi e secchi.
Non è un caso che - mentre a norma di contratto, le cibarie avanzate andrebbero rese disponibili per le associazioni umanitarie tipo Caritas etc. - risulta che a dette associazioni vengano consegnati solo pasta e riso in bianco, mentre piatti più costosi vengano conservati nei frigoriferi, con evidenti finalità di successivo riutilizzo.

I CONTROLLI - In questo contesto, mentre tuttora appaiono inevase numerose questioni da noi sollecitate (fra cui la necessità di consentire una pausa pranzo di 30 minuti a chi sceglie l'intervallo breve, ndr), e sui quali si era positivamente registrato un impegno del Servizio competente, risulta anche una presenza “discontinua”, in alcune mense, dell’apposita Commissione Mensa, che rischia così di favorire anomali comportamenti da parte di chi gestisce la cucina. E’ certamente opportuno aumentare la frequenza delle visite, anche in orari diversi, per verificare ad esempio la presenza di cibi avanzati dal giorno prima.

Il tema della Commissione ci induce a sottolineare come numerose problematiche sarebbero facilmente risolte in presenza di un sistema di controlli più rigoroso e “diffuso”. A tale fine, torniamo a sollecitare con forza un più accurato controllo dell’operato della ditta appaltatrice da parte della Banca, e inoltre:
  • l’istituzione della tanto annunciata WebApp;
  • la creazione di una casella mail intestata alla “Commissione mensa” alla quale i colleghi possano segnalare i disservizi;
  • il ripristino del menù come da capitolato, dal quale ci si è già sensibilmente allontanati, a scapito di qualità e valori nutrizionali, essendo oramai dilaganti tortini vari, piadine e piatti troppo pieni di ingredienti non dichiarati e troppo elaborati.           
Rimaniamo in attesa di un cortese riscontro alla presente, e chiediamo che sia convocato quanto prima un incontro con codesto, eventualmente anche in contradditorio coi responsabili della gestione della mensa e del bar.

Roma, 6 marzo 2015

                                                                       L'UNITA' PRODUTTIVA ROMA A.C.


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martedì 16 dicembre 2014

Alloggi di Banca, chi è dentro e chi è fuori

In linea con gli impegni assunti dalla Banca in Commissione alloggi, è prevista in tempi brevissimi l'uscita di un nuovo bando alloggi, con un numero consistente di nuove case disponibili sulla piazza romana per i colleghi che ne faranno richiesta.

Nelle more dell’uscita del bando, per il quale il SIBC fornirà un'attenta assistenza in totale trasparenza, vale la pena di interrogarsi se le innovazioni finora apportate al Regolamento alloggi siano sufficienti, o se non sia il caso di prevedere alcune modifiche migliorative.

Deroghe dei contratti di affitto rispetto al Codice Civile - Preannunciamo per i prossimi giorni un intervento formale verso la Banca e verso Sidief, al fine di correggere quella che - ad avviso nostro e dei nostri legali - è una stesura illegittima data agli ultimi contratti di affitto, inficiata da una pluralità di clausole che derogano sistematicamente alle norme del codice civile relative alle locazioni.

Alloggi inoptati - Il Regolamento alloggi prevede che la Banca (ovvero, la Sidief) possono “far uscire” dal circuito dei dipendenti alcuni alloggi, qualora essi non vengano scelti per due bandi consecutivi: “La Banca può locare direttamente a “terzi”, dandone successiva notizia alla Commissione, le unità immobiliari ad uso di abitazione che, messe in gara per due volte consecutive, non siano state richieste da dipendenti o pensionati della Banca.
Tale previsione è rimasta a lungo una mera ipotesi di scuola, ma da qualche tempo - in particolare, a seguito del consistente aumento dei canoni di affitto registrato nell’ultimo decennio - la situazione si è andata ribaltando, con un consistente numero di case messe in bando e rimaste inoptate (di poco inferiore al 10% delle case disponibili).
Il rischio evidente è che tali case, spesso molto costose, escano dal circuito dei “dipendenti Banca d’Italia”.

A tale proposito, il Sindacato Indipendente ritiene opportuno evitare che appartamenti di pregio, oggi divenuti molto costosi (ma domani chissà) escano dal circuito dei dipendenti dell’Istituto. Proponiamo quindi che sia al più presto definita una diversa gestione degli appartamenti inpotati, secondo il seguente schema logico:
1. dopo aver registrato la mancata richiesta degli appartamenti da parte di tutti i partecipanti al bando, compresi i non assegnatari, apertura di una “sessione speciale” del bando per tutti gli altri dipendenti che non avevano partecipato al “bando normale”, o non abbiano i requisiti per parteciparvi. Questo sistema - molto semplice e imperniato sul sistema dei punteggi del Regolamento - raggiungerebbe l’obiettivo di non ridurre il “parco alloggi” a disposizione dei colleghi, senza per questo ridurre la redditività di Sidief per la durata di un contratto ordinario.
2. solo in caso di mancata opzione degli appartamenti in questione, offerta a terzi della locazione, per un tempo predefinito, a condizioni economiche stabilite e più elevate di quelle per i colleghi;
3. alla scadenza di tale termine, ritorno dell’immobile nel circuito della Banca.

Sull’argomento, la scrivente Organizzazione chiede che la Banca ottenga ogni garanzia sui canoni che sarebbero applicati nel “mercato libero” da Sidief. Sarebbe estremamente “spiacevole” se ai colleghi venissero richiesti prezzi di locazione di entità rilevante, mentre a “terzi” fossero applicati canoni più favorevoli, per motivazioni facilmente immaginabili.

Esclusione comuni limitrofi - La partecipazione alle gare non è consentita a chi, per una quota pari ad almeno un terzo, è proprietario, comproprietario, titolare di diritti reali di usufrutto, di uso o di abitazione, di un alloggio disponibile nello stesso Comune dove è ubicato l’immobile richiesto, ovvero in uno dei Comuni confinanti.”
Il Regolamento prevede anche una norma di esclusione per chiunque abbia anche solo una quota di proprietà in comuni confinanti. Le città sono cambiate, Roma è cambiata radicalmente, l’urbanizzazione della città si è estesa in modo impensabile. Escludere chi ha quote di proprietà di appartamenti di comuni esterni alla città appare francamente eccessiva e anacronistica. Per dire, Mentana dista dal centro di Roma 19 km, Tivoli, Fiumicino e Pomezia 28 km, Castel San Pietro e Palestrina 35 km. Distanze che - con le condizioni normali del traffico - è ormai improbo colmare in tempi compatibili con il lavoro quotidiano.
Per tale motivo, riteniamo ormai insussistenti i motivi che portarono all’inserimento di un simile divieto nel Regolamento alloggi.

Cambio alloggio - La Banca ha consistentemente ridotto le possibilità di cambio alloggio. In particolare, ha escluso la semplice decorrenza del tempo come condizione sufficiente per partecipare al bando per cambiare casa. Il SIBC ritiene possibile e opportuno che tale normativa venga rivista, ponendo attenzione non tanto al mero decorso del tempo, ma all’evoluzione del nucleo familiare del dipendente interessato. Già oggi, per dire, il Regolamento ammette che si possa proporre una domanda di cambio alloggio quando “il numero dei componenti il nucleo familiare del richiedente risulti aumentato” e l’appartamento risulti insufficiente, salvo precisare che “tale insufficienza si verifica quando l’indice di affollamento sia superiore a 1,50”. Una coppia con un figlio, in un bilocale, non potrebbe nemmeno proporre richiesta. Questa limitazione appare decisamente eccessiva, tanto più in quanto colpisce in particolare le giovani coppie che “mettono su famiglia”; analogamente, imporre una imprecisata “particolare rilevanza” di comprovate “difficoltà familiari” come ulteriore motivazione, è solo la conferma ulteriore di uno “sfavore” che noi riteniamo ingiustificato nei confronti del cambio dell’alloggio (che favorirebbe la “liberazione” di case di taglio più piccolo e quindi adatte anche ai più giovani).

Neoassunti - Permane, solo attenuata rispetto al passato, la difficoltà per il personale di recente assunzione di riuscire a vedersi assegnato un alloggio di Banca. Ne è mera conferma la risoluzione degli ex-aequo attraverso l’assegnazione “al più anziano”. Riteniamo opportuno reintrodurre un punteggio base sostitutivo dell’anzianità per i neoassunti, da riassorbire nel giro di alcuni anni, in modo consentire una piena partecipazione al bando anche ai colleghi più giovani che spesso sono in particolari difficoltà abitative.



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martedì 2 dicembre 2014

Mense romane, la Banca risponde

Pubblichiamo di seguito la risposta della Banca alla nostra nota del 4 novembre scorso, con la quale avevamo segnalato alcune problematiche di particolare evidenza all'avvio della nuova gestione mensa.
Così come siamo i primi a dispiacerci quando l'Amministrazione finge di credere che una critica non rappresenti mai un aiuto o una collaborazione, ma solo un pericoloso attacco da cui difendersi con ogni mezzo, siamo i primi a rallegrarci quando - come in questo caso - si evidenzia invece una concreta volontà di affrontare i problemi e risolverli. Non basteranno certo le buone intenzioni a risolvere i problemi, ma ne sono una pre-condizione necessaria. 
Seguiranno nostre considerazioni sulle risposte fornite alle problematiche in essere, relativamente alle mense di tutta Roma.






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martedì 18 novembre 2014

Mensa, ticket restaurant: ecco i turni

Riportiamo di seguito il messaggio con il quale il Servizio Immobili ha positivamente onorato l'impegno assunto nel recente incontro con il SIBC e altri sindacati, predisponendo una turnazione su base volontaria di ticket restaurant nel polo "Nazionale", al fine di ovviare ai disagi registrati in termini di code in seguito alla temporanea chiusura di una delle due mense di Palazzo Koch.

Naturalmente, riteniamo che il probabile venir meno del "flusso in esubero" debba costituire una condizione sufficiente anche al necessario, urgente miglioramento del servizio, che allo stato non ha ancora superato gran parte delle problematiche da noi già segnalate al Servizio competente.






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lunedì 3 novembre 2014

Mensa, ticket restaurant e non solo

Nell’incontro tenutosi tra il responsabile del Servizio Immobili e i sindacati, c’è stato un primo significativo passo volto a ridurre il disagio che la chiusura dei locali mensa del piano 2S di via Nazionale sta creando.
L’Amministrazione, come richiesto dal SIBC, si è resa disponibile a coprire il numero dei pasti non serviti presso quella mensa attraverso ticket restaurant, che verrebbero attribuiti a rotazione fra i Servizi del Polo.
La modalità di fruizione interesserà tutti i dipendenti coinvolti a partire dal prossimo mese di gennaio, con un sistema di rotazione fra i Servizi in modo che ogni Servizio abbia il ticket per due mesi e su base volontaria (si potrà optare tra l’usufruire della mensa o del ticket). La rotazione avverrà con criteri che devono ancora essere comunicati ma che dovrebbe avere omogeneità nel numero dei colleghi interessati (300-330 ogni turno di ticket).

Come noto, nelle more del completamento dei lavori alla mensa 2S, la nostra richiesta era di non effettuare alcuna rotazione, concedendo a tutti la facoltà di opzione; riteniamo tuttavia che questa soluzione possa rappresentare una utile indicazione della volontà di alleviare il disagio oggettivamente dimostrato. Abbiamo convenuto che da gennaio, sarà nostra cura monitorare, con la collaborazione di tutti, che la soluzione prospettata sia sufficiente a compensare i problemi sin qui riscontrati.
E' stato anche richiesto di tenere in debito conto, nella implementazione del sistema, del carico di lavoro che ricadrà sulle segreterie che dovranno rendicontare l'effettivo utilizzo dei ticket.

A margine dell’incontro abbiamo evidenziato le nostre perplessità in merito all’avvio della nuova gestione, in termini di qualità degli alimenti e del servizio offerto, lamentando innanzitutto che una delle due linee di distribuzione di Via del Boschetto venisse chiusa intorno alle 14, all’inizio dell’ultimo turno, col risultato di generare lunghe file nella linea restante.
Altro nostro rilievo ha riguardato il rispetto del menù, a nostro avviso costantemente disatteso rispetto al capitolato e troppo “farcito” di piatti elaborati a scapito di portate semplici (ovvero grammature insufficienti, ovvero riduzione del 10% dello yogurth distribuito). A tal fine potrebbe essere utile la pronta introduzione della web-app, più volte annunciata ma a tutt’oggi ancora non attivata.
Ulteriori perplessità sono elencate in una lettera che abbiamo inoltrato al Servizio Immobili, e che di seguito alleghiamo. Fra di esse, la mancanza di un direttore per la mensa di via del Boschetto è causa di una inadeguatezza nelle linee guida per la preparazione degli alimenti, e anche per lo smaltimento dei rifiuti (cfr. foto).

Un ruolo importante deve tornare a essere svolto dalla Commissione mensa, che la stessa Amministrazione ha detto voler convocare a breve per stabilire insieme una linea di osservazione condivisa. Riteniamo sia utile che detta Commissione disponga di una propria casella funzionale, alla quale tutti i colleghi possano rivolgersi e dalla quale i commissari possano informare tutti delle anomalie che riscontrano, per far si che il loro lavoro venga condiviso, rammentando che i membri sono espressione dei colleghi e a loro “dovrebbero” costantemente riferire sulla loro attività. 

Vi informiamo infine che a breve, sul nostro sito www.sibc.it, sarà disponibile un blog nel quale condividere e segnalare disservizi oltreché scambiare opinioni utili al diffondere il più possibile le nostre impressioni sul servizio di mensa.


Pubblichiamo di seguito il testo della comunicazione inviata tramite mail al Capo del Servizio Immobili

Ad integrazione di quanto esposto nel corso dell’incontro del 3 novembre, come d'intesa, elenchiamo di seguito ulteriori elementi di riflessione in merito alla nuova gestione del servizio mensa.

In generale, i colleghi lamentano una diminuzione della quantità e della qualità dei pasti serviti. Le preparazioni fornite sono spesso notevolmente elaborate mentre cibi più semplici sono assenti.
Vengono utilizzati dei prodotti di marche sconosciute o di livelli inferiori come l'aranciata "Splash".
L’utilizzo di verdure per i contorni cotti è sempre di provenienza congelata, anche in presenza stagionale di una vasta varietà ad esempio spinaci cicoria e bieta sono facilmente reperibili.

Risulta inoltre che il personale interinale venga utilizzato dal gestore anche per incombenze ulteriori rispetto allo sbarazzo e ripulitura; si ricorda che tale personale non ha probabilmente ricevuto alcuna formazione in tema di trattamento degli alimenti e pertanto non è idoneo al ricoprire alcuni incarichi.

Nel contratto “pubblicizzato” si fa largo riferimento al fatto che verrebbero utilizzati prodotti biologici, freschi ed a Km zero; ma di tali aspetti nessun utente ha modo di riscontrare la rispondenza. Sarebbe utile, oltre che necessario, che sul menù esposto nella linea di distribuzione vengano indicati provenienza e qualità dei cibi offerti, anche in merito a quelli prodotti nei terreni dell’associazione “Libera”.
La stessa acqua minerale, che nella zona di Roma è imbottigliate in un numero di sorgenti considerevoli, giunge invece da Padova.

Bar – paninoteca di Via Nazionale

Nei primi giorni di gestione abbiamo riscontrato un peggioramento in merito alla qualità ed alla quantità delle pietanze del servizio di panineria. È stata utilizzata una “pasta filante” da consumare previa cottura al posto della mozzarella fresca. – ripristinata dopo il nostro intervento.
Il peso delle pizzette bianche era sensibilmente inferiore agli 80 gr del capitolato. 
Le arance utilizzate per le spremute provengono dal Sudafrica, a dispetto del principio del Km zero…
Vengono utilizzati cornetti e brioches congelati, per la cui cottura viene utilizzato un forno posto dietro le spalle degli addetti, costretti a sbalzi di temperatura durante la giornata.
Dobbiamo anche segnalare che le piastre atte a scaldare i panini sono oramai “impulibili” a causa del materiale troppo incrostato col tempo. Abbiamo sollecitato alla direzione di inoltrare formale richiesta per la sua sostituzione, per salvaguardare la salute dei fruitori della paninoteca.
Si registra inoltre una potenziale criticità nella mancanza di organico sufficiente a sostituire il personale del bar in caso di ferie e malattie, senza che ciò comporti disservizi.

Mense – 1S e “boschetto”

Il potenziamento richiesto in questa occasione non si è attuato, in quanto spesso una delle due linee di distribuzione viene chiusa intorno alle 14, seppure in presenza di personale ancora in fila.
Mancano spesso le pietanze, per cui si assiste a volte o a lunghe code, perché il “collega di turno” attende il rifornimento o si deve sentir dire che magari alle due “non trova più niente, meglio che venga prima…”.

Inoltre, per la mensa di via del Boschetto risulta non ci sia un direttore, elemento da mettere forse in connessione con la postazione di lavoro non adeguata dal punto di vista tecnologico, fatto che risulta causa di ritardi e rallentamenti ulteriori.

Commissione mensa

La Commissione andrebbe potenziata in termini numerici, avendo competenza su più strutture, ma per rafforzarla in questo frangente, sarebbe utile se essi potessero comunicare direttamente con tutti i colleghi, ad esempio con l’utilizzo di una casella di e-mail di tipo funzionale, attraverso la quale ricevere le segnalazioni, ma soprattutto attraverso la quale loro possono comunicare a tutti l’esito delle ispezioni e le azioni intraprese, perché oggi la loro attività è assolutamente oscura alla quasi totalità dei colleghi.

A chiusura di questo ci permettiamo di fare una forte raccomandazione per la promessa introduzione della Webapp, essa potrebbe ovviare a parecchie delle richieste avanzate, come la composizione dei menù, la loro rispondenza al capitolato, la qualità degli ingredienti e la loro rispondenza al contratto. Sarebbe questo un bell’esempio di trasparenza, peraltro previsto appositamente nel contratto.

In attesa di riscontro si porgono distinti saluti.

Roma, 4.11.14

COORDINAMENTO ROMA A.C.



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venerdì 19 settembre 2014

O TASI ... o stasi

In positivo accoglimento delle istanze avanzate dalle Organizzazioni Sindacali, riceviamo dal Servizio RIU una comunicazione secondo la quale "la SIDIEF sta provvedendo a fornire a tutti gli inquilini le informazioni necessarie ai fini del pagamento della TASI".

Vi preghiamo di segnalare, all'indirizzo mail segreteria@sibc.it , se questo impegno assunto dalla SIDIEF dovesse nel giro dei prossimi giorni essere disatteso. Anche perché, altrimenti, all'Agenzia delle Entrate glielo spiegano loro?