domenica 5 luglio 2015

Mensa: cosa mangeremo domani?

Si è tenuto nei giorni scorsi un incontro - richiesto dal SIBC - con l’Amministrazione competente in merito alle numerose problematiche del servizio mensa sulla piazza romana. L’incontro segue le sollecitazioni del Sindacato Indipendente e già rese pubbliche nei mesi scorsi.

Due gli aspetti positivi dell’incontro, oltre all’apprezzamento per la capacità di confronto “a viso aperto” che questo settore della Banca riesce a portare avanti.
In primis, la condivisione - da parte dell’Amministrazione - dei giudizi di diffusa insoddisfazione che tanti colleghi esprimono riguardo alla qualità delle pietanze utilizzate e dei piatti serviti (in particolare, frutta e pesce appaiono particolarmente scadenti, così come molti preparati “elaborati” di secondi piatti). La Banca ha quindi preannunciatoazioni dirette nei confronti di Gemeaz per ottenere un miglioramento in tempi rapidi dell’offerta alimentare.

Inoltre, anche accogliendo la reiterata richiesta del SIBC, è stata data attuazione alla prevista “web app” (previa registrazione, sul sito http://ristobdi.elior.it/) che consente fra l’altro:
  • di conoscere in anticipo i menu previsti “da capitolato” per il giorno stesso e per i successivi (così da esercitare il necessario controllo sociale in caso di sparizione/modifica dei piatti previsti);
  • di esprimere le proprie valutazioni alla società appaltatrice.
Relativamente a questo ultimo punto, peraltro, abbiamo fatto presente che la Banca, nelle sue diverse articolazioni - ivi comprese le commissioni mensa - non può auto-disintermediarsi rispetto alle valutazioni del personale rispetto al servizio di mensa, cosa che avverrebbe se si abbandonassero i colleghi a un’interlocuzione solo privata con la Gemeaz.

L’Amministrazione ha quindi accolto il nostro invito a rendere pienamente fruibile anche la casella funzionale della Divisione competente (SERVIZIO.IMM.GESTIONESERVIZI) per permettere a tutti i colleghi di esprimere le proprie osservazioni circa l’andamento di un servizio che riveste particolare importanza per tanti colleghi, alla luce del contenuto utilizzo del ticket restaurant (circa il 30%) concesso a rotazione, in questi mesi, agli utenti del polo Nazionale per decongestionare i locali mentre proseguono i lavori in una delle due mense di Palazzo Koch.

In merito alle Commissioni mensa, l’Amministrazione ha sostanzialmente concordato sulla necessità di rivederne e rafforzarne compiti e profilo. Il SIBC ha reiterato la richiesta di dotare le singole commissioni di una casella funzionale per esercitare il proprio mandato sulla base di un confronto reale con i colleghi.

Abbiamo invece appreso con vivo sconcerto il fatto che il contratto mensa stipulato a suo tempo con Gemeaz non prevederebbe penali di natura pecuniaria per il mancato rispetto del capitolato, bensì mere “prestazioni aggiuntive a favore dei colleghi” (non illudetevi, niente catering a casa: devono essere quegli strani “tortini omnbus”, ndr).
Una scelta francamente sconcertante, in quanto il potere “dissuasivo” di pene pecuniarie è - come facilmente comprensibile - assai più elevato dell’onere di dover preparare un piatto in più, a piacere e una tantum.
C’è da chiedersi perché la Banca d’Italia, tanto più con i tempi in cui viviamo, sia così friendly” verso le società appaltatrici, e così poco attenta a tutelare in modo rigoroso la salute del proprio personale. Poi ci sarebbe anche da rispondersi, e farsi una doverosa opinione. 

Per intanto, accogliamo con soddisfazione che il responsabile del Servizio competente abbia posto in essere alcuni passi preliminari a una partecipazione di tutti al miglioramento delle mense. Obiettivo comune, al quale il SIBC non farà mancare il proprio contributo fattivo, anche sulla base delle vostre utilissime segnalazioni!

domenica 8 marzo 2015

Mense, più croce che delizia?

Pubblichiamo di seguito la lettera inviata al Capo del Servizio Immobili, per tornare ad affrontare una situazione insoddisfacente come quella del servizio di mensa. Come per l'orario di lavoro, in cui è evidente a tutti che il vero Osservatorio è il SIBC, anche sul servizio di mensa sembriamo gli unici interessati a esercitare un controllo serio e costante. Invitiamo pertanto tutti voi a segnalarci malfunzionamenti (o peggio!) scrivendoci sempre a segreteria@sibc.it !
Grazie sempre per la vostra collaborazione!


Da tempo assistiamo e denunciamo un graduale e costante deterioramento della qualità del servizio mensa presso diverse strutture della Capitale, da ultimo interessate anche dallo stato di agitazione dei dipendenti addetti.           
Il trascorrere del tempo ha aggiunto ulteriori conferme ai motivi di preoccupazione, rivolti sia al fronte qualitativo delle pietanze che all’aspetto lavorativo dei dipendenti addetti.

I LAVORATORI ADDETTI - Per questi ultimi, va segnalato che a tutt’oggi, a oltre cinque mesi dall’avvio del contratto, non sono stati ancora firmati i contratti di lavoro (!!), in quanto le condizioni proposte dalla nuova società aggiudicataria dell’appalto risultano essere fortemente peggiorative rispetto a quanto finora consolidato dagli addetti alla mensa in tanti anni di diverse gestioni.
Di qui deriva lo “stato di agitazione” del personale, che determina naturali ripercussioni negative anche sulla situazione della mensa per i dipendenti della Banca.
Poiché è impensabile che il “contratto al ribasso” stipulato dalla Banca sia fatto gravare su una classe di lavoratori meno tutelati, chiediamo che l’Amministrazione approfondisca al più presto la questione e garantisca la tutela delle condizioni lavorative e alimentari di tutti.
Tra l’altro, in questi giorni di agitazione del personale, nella linea di distribuzione si adoperano dipendenti della ditta con qualifiche impiegatizie, e che agiscono con padronanza inadeguata del lavoro. Sarebbe opportuno sapere se tali dipendenti abbiano l’abilitazione per erogare pietanze nella linea di distribuzione.
Segnaliamo inoltre che, presso il bar interno di via Nazionale, la continua scarsità di personale al mattino è tale che il sovraccarico di lavoro si concentra sul malcapitato barista di turno, che non può evitare il formarsi di lunghe attese (anche di venti minuti!) per prendere un caffè - tempi che gravano sull’orario di lavoro.

LA QUALITA' DEL CIBO - Riguardo alle pietanze servite, molti colleghi ci hanno segnalato uno scadimento significativo della qualità del cibo. Per più giorni consecutivi vengono riproposti gli stessi alimenti, verosimilmente avanzati, come le verdure cotte - troppo spesso congelate, quasi mai fresche - esposte per uno o due giorni, e la cui vetustà è riscontrabile persino dal colore delle stesse (ad es., il cavolfiore diventa violaceo quando cotto da troppo tempo). Talvolta tali verdure vengono utilizzate per la preparazione di tortini “omnibus” (presenti sistematicamente), le cui qualità nutrizionali sono ignote, non essendone indicata la composizione puntuale. O ancora, non sempre gli ingredienti appaiono “appropriati” e di “prima scelta” (ad es., nella "minestra broccoli e arzilla", il pesce sembrava essere salmone, non proprio indicato per preparare zuppe, mentre le verze avevano un insopportabile sapore amaro, riscontrato da tanti colleghi che hanno restituito i piatti pressoché integri nei carrelli).
La frutta appare di qualità scadente: ad es., i mandarini e le arance, che sono nel pieno della stagione, appaiono vecchi e secchi.
Non è un caso che - mentre a norma di contratto, le cibarie avanzate andrebbero rese disponibili per le associazioni umanitarie tipo Caritas etc. - risulta che a dette associazioni vengano consegnati solo pasta e riso in bianco, mentre piatti più costosi vengano conservati nei frigoriferi, con evidenti finalità di successivo riutilizzo.

I CONTROLLI - In questo contesto, mentre tuttora appaiono inevase numerose questioni da noi sollecitate (fra cui la necessità di consentire una pausa pranzo di 30 minuti a chi sceglie l'intervallo breve, ndr), e sui quali si era positivamente registrato un impegno del Servizio competente, risulta anche una presenza “discontinua”, in alcune mense, dell’apposita Commissione Mensa, che rischia così di favorire anomali comportamenti da parte di chi gestisce la cucina. E’ certamente opportuno aumentare la frequenza delle visite, anche in orari diversi, per verificare ad esempio la presenza di cibi avanzati dal giorno prima.

Il tema della Commissione ci induce a sottolineare come numerose problematiche sarebbero facilmente risolte in presenza di un sistema di controlli più rigoroso e “diffuso”. A tale fine, torniamo a sollecitare con forza un più accurato controllo dell’operato della ditta appaltatrice da parte della Banca, e inoltre:
  • l’istituzione della tanto annunciata WebApp;
  • la creazione di una casella mail intestata alla “Commissione mensa” alla quale i colleghi possano segnalare i disservizi;
  • il ripristino del menù come da capitolato, dal quale ci si è già sensibilmente allontanati, a scapito di qualità e valori nutrizionali, essendo oramai dilaganti tortini vari, piadine e piatti troppo pieni di ingredienti non dichiarati e troppo elaborati.           
Rimaniamo in attesa di un cortese riscontro alla presente, e chiediamo che sia convocato quanto prima un incontro con codesto, eventualmente anche in contradditorio coi responsabili della gestione della mensa e del bar.

Roma, 6 marzo 2015

                                                                       L'UNITA' PRODUTTIVA ROMA A.C.


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