Durante l'incontro di oggi sul tema delle mense dell'area romana, da tempo richiesto in previsione dei problemi puntualmente verificatisi, abbiamo rappresentato al Capo del Servizio Immobili i disagi vissuti quotidianamente dai colleghi e dai lavoratori della mensa a causa della chiusura dei locali del piano 2S di palazzo Koch.
Sulla tempistica dei lavori per la mensa menzionata, la Banca ha dichiarato che i 18 mesi sono una previsione pessimistica e che sono state adottate delle misure finalizzate a velocizzarne l’esecuzione, come ad esempio l'aumento di due ore giornaliere di lavoro del cantiere.
Le lunghe code e i disservizi che tutti noi osserviamo ogni giorno, sarebbero "dovuti dalla discordanza tra l'affluenza oraria prevista in base ai turni fissati e quella effettiva, a causa dell’inosservanza del turno assegnato" (in pratica, è colpa nostra, ndr).
Abbiamo fatto presente preliminarmente che il turno assegnato ad alcuni servizi contrasta in diversi casi con le reali esigenze lavorative delle strutture. Soprattutto, abbiamo rilevato che la stessa capienza totale delle due sale residue (1S e via del boschetto) è largamente inferiore al numero dei possibili fruitori del servizio: (400 posti contro circa ben oltre 500 aventi diritto). Abbiamo sottolineato inoltre che i disservizi e le lunghe file potrebbero peggiorare con il rientro di tutti i colleghi dalle ferie e con l'arrivo dell'inverno, che tradizionalmente aumenta il numero dei fruitori della mensa.
Abbiamo anche aggiunto che dal prossimo gennaio chi volesse ridurre la pausa pranzo a 30 minuti, vedrebbe di fatto vanificata questa possibiltà, ledendo un diritto dei lavoratori.
Le misure che la Banca intenderebbe adottare per il periodo indicato sono:
- moral suasion sul rispetto dei turni assegnati;
- potenziamento della paninoteca;
- richiesta al gestore del servizio di potenziare le linee di distribuzione;
- revisione dell'assegnazione dei servizi ai vari turni in considerazione delle attività lavorative.
Tali misure, tanto apprezzabili quanto doverose, non possono essere sufficienti ad eliminare le criticità ricontrate. Abbiamo ufficialmente richiesto ancora una volta di erogare, a chi lo vorrà richiedere, il ticket restaurant, utile in special modo a chi da gennaio fruirà della pausa a 30 minuti. Ciò senza alcuna riduzione del servizio mensa, che è un diritto dei colleghi e che deve tornare a pieno regime una volta ultimati i lavori.
La Banca preferirebbe evitare il ricorso a tale strumento, in quanto a suo dire avrebbe ricadute pesanti sulla mensa, fino al possibile licenziamento di personale (....!!...), oltre ad un costo più elevato per la Banca (questa è la motivazione vera, ndr). Abbiamo rammentato che in occasioni eccezionali e temporanee, come questa, i costi non possono costituire un vincolo che possa essere prevalente rispetto al diritto dei colleghi di non consumare l'intervallo in coda per un pasto che non arriva.
La Banca ha chiesto un mese di tempo per verificare l'efficacia delle nuove misure adottate.
Invitiamo pertanto tutti i colleghi a segnalarci anche giornalmente, qualunque disagio o disservizio ritengono utile evidenziare, come ad esempio la carenza cronica di posate presso la mensa di via del Boschetto, che la Banca si è impegnata a portare all’attenzione del gestore.
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