A oltre due mesi e mezzo dalla nostra richiesta di informazioni relative al contratto per il servizio mensa, in scadenza il 31 dicembre p.v., il Sindacato Indipendente rileva:
- che l’Amministrazione non ha ritenuto di fornire risposta ai numerosi motivi di insoddisfazione dei colleghi per la qualità del servizio reso;
- che l’Amministrazione non ha ritenuto di dare alcuna informazione sulla gara di appalto necessaria per poter restituire a tutti un servizio basato sul necessario rispetto dei colleghi e della loro salute alimentare.
Una latitanza indecente, tanto più in quanto si susseguono segnalazioni di gravi disservizi nelle mense romane. Il caso più recente, di ieri, è la segnalazione del ritrovamento di “un’unghia” (umana, ndr) in un piatto di carne, rispetto al quale il direttore della mensa avrebbe promesso “un esame del DNA” (sic!!!) per verificare la provenienza della stessa.
E’ evidente che siamo ben al di là dei limiti del tollerabile e anche degli obblighi a cui la Banca d’Italia, in quanto contraente, deve ottemperare.
E’ evidente che siamo ben al di là dei limiti del tollerabile e anche degli obblighi a cui la Banca d’Italia, in quanto contraente, deve ottemperare.
Diffidiamo formalmente l’Amministrazione dall’ennesimo raggiro nei confronti di colleghe e colleghi, che si compirebbe scegliendo una proroga dell’attuale gestione che nessuno vuole, smentendo - fra l’altro - quanto formalmente promesso un anno fa dal dottor Proia, allora Funzionario Generale dell’Area: “non ci sarà proroga contrattuale, ma si farà la gara d’appalto”.
Non vorremmo che la gara d’appalto mensa abbia fatto la fine del dottor Proia.
Certe latitanze, che sembrano studiate apposta per ledere gli interessi primari dei colleghi, NON SONO AMMISSIBILI!