martedì 16 dicembre 2014

Alloggi di Banca, chi è dentro e chi è fuori

In linea con gli impegni assunti dalla Banca in Commissione alloggi, è prevista in tempi brevissimi l'uscita di un nuovo bando alloggi, con un numero consistente di nuove case disponibili sulla piazza romana per i colleghi che ne faranno richiesta.

Nelle more dell’uscita del bando, per il quale il SIBC fornirà un'attenta assistenza in totale trasparenza, vale la pena di interrogarsi se le innovazioni finora apportate al Regolamento alloggi siano sufficienti, o se non sia il caso di prevedere alcune modifiche migliorative.

Deroghe dei contratti di affitto rispetto al Codice Civile - Preannunciamo per i prossimi giorni un intervento formale verso la Banca e verso Sidief, al fine di correggere quella che - ad avviso nostro e dei nostri legali - è una stesura illegittima data agli ultimi contratti di affitto, inficiata da una pluralità di clausole che derogano sistematicamente alle norme del codice civile relative alle locazioni.

Alloggi inoptati - Il Regolamento alloggi prevede che la Banca (ovvero, la Sidief) possono “far uscire” dal circuito dei dipendenti alcuni alloggi, qualora essi non vengano scelti per due bandi consecutivi: “La Banca può locare direttamente a “terzi”, dandone successiva notizia alla Commissione, le unità immobiliari ad uso di abitazione che, messe in gara per due volte consecutive, non siano state richieste da dipendenti o pensionati della Banca.
Tale previsione è rimasta a lungo una mera ipotesi di scuola, ma da qualche tempo - in particolare, a seguito del consistente aumento dei canoni di affitto registrato nell’ultimo decennio - la situazione si è andata ribaltando, con un consistente numero di case messe in bando e rimaste inoptate (di poco inferiore al 10% delle case disponibili).
Il rischio evidente è che tali case, spesso molto costose, escano dal circuito dei “dipendenti Banca d’Italia”.

A tale proposito, il Sindacato Indipendente ritiene opportuno evitare che appartamenti di pregio, oggi divenuti molto costosi (ma domani chissà) escano dal circuito dei dipendenti dell’Istituto. Proponiamo quindi che sia al più presto definita una diversa gestione degli appartamenti inpotati, secondo il seguente schema logico:
1. dopo aver registrato la mancata richiesta degli appartamenti da parte di tutti i partecipanti al bando, compresi i non assegnatari, apertura di una “sessione speciale” del bando per tutti gli altri dipendenti che non avevano partecipato al “bando normale”, o non abbiano i requisiti per parteciparvi. Questo sistema - molto semplice e imperniato sul sistema dei punteggi del Regolamento - raggiungerebbe l’obiettivo di non ridurre il “parco alloggi” a disposizione dei colleghi, senza per questo ridurre la redditività di Sidief per la durata di un contratto ordinario.
2. solo in caso di mancata opzione degli appartamenti in questione, offerta a terzi della locazione, per un tempo predefinito, a condizioni economiche stabilite e più elevate di quelle per i colleghi;
3. alla scadenza di tale termine, ritorno dell’immobile nel circuito della Banca.

Sull’argomento, la scrivente Organizzazione chiede che la Banca ottenga ogni garanzia sui canoni che sarebbero applicati nel “mercato libero” da Sidief. Sarebbe estremamente “spiacevole” se ai colleghi venissero richiesti prezzi di locazione di entità rilevante, mentre a “terzi” fossero applicati canoni più favorevoli, per motivazioni facilmente immaginabili.

Esclusione comuni limitrofi - La partecipazione alle gare non è consentita a chi, per una quota pari ad almeno un terzo, è proprietario, comproprietario, titolare di diritti reali di usufrutto, di uso o di abitazione, di un alloggio disponibile nello stesso Comune dove è ubicato l’immobile richiesto, ovvero in uno dei Comuni confinanti.”
Il Regolamento prevede anche una norma di esclusione per chiunque abbia anche solo una quota di proprietà in comuni confinanti. Le città sono cambiate, Roma è cambiata radicalmente, l’urbanizzazione della città si è estesa in modo impensabile. Escludere chi ha quote di proprietà di appartamenti di comuni esterni alla città appare francamente eccessiva e anacronistica. Per dire, Mentana dista dal centro di Roma 19 km, Tivoli, Fiumicino e Pomezia 28 km, Castel San Pietro e Palestrina 35 km. Distanze che - con le condizioni normali del traffico - è ormai improbo colmare in tempi compatibili con il lavoro quotidiano.
Per tale motivo, riteniamo ormai insussistenti i motivi che portarono all’inserimento di un simile divieto nel Regolamento alloggi.

Cambio alloggio - La Banca ha consistentemente ridotto le possibilità di cambio alloggio. In particolare, ha escluso la semplice decorrenza del tempo come condizione sufficiente per partecipare al bando per cambiare casa. Il SIBC ritiene possibile e opportuno che tale normativa venga rivista, ponendo attenzione non tanto al mero decorso del tempo, ma all’evoluzione del nucleo familiare del dipendente interessato. Già oggi, per dire, il Regolamento ammette che si possa proporre una domanda di cambio alloggio quando “il numero dei componenti il nucleo familiare del richiedente risulti aumentato” e l’appartamento risulti insufficiente, salvo precisare che “tale insufficienza si verifica quando l’indice di affollamento sia superiore a 1,50”. Una coppia con un figlio, in un bilocale, non potrebbe nemmeno proporre richiesta. Questa limitazione appare decisamente eccessiva, tanto più in quanto colpisce in particolare le giovani coppie che “mettono su famiglia”; analogamente, imporre una imprecisata “particolare rilevanza” di comprovate “difficoltà familiari” come ulteriore motivazione, è solo la conferma ulteriore di uno “sfavore” che noi riteniamo ingiustificato nei confronti del cambio dell’alloggio (che favorirebbe la “liberazione” di case di taglio più piccolo e quindi adatte anche ai più giovani).

Neoassunti - Permane, solo attenuata rispetto al passato, la difficoltà per il personale di recente assunzione di riuscire a vedersi assegnato un alloggio di Banca. Ne è mera conferma la risoluzione degli ex-aequo attraverso l’assegnazione “al più anziano”. Riteniamo opportuno reintrodurre un punteggio base sostitutivo dell’anzianità per i neoassunti, da riassorbire nel giro di alcuni anni, in modo consentire una piena partecipazione al bando anche ai colleghi più giovani che spesso sono in particolari difficoltà abitative.



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martedì 2 dicembre 2014

Mense romane, la Banca risponde

Pubblichiamo di seguito la risposta della Banca alla nostra nota del 4 novembre scorso, con la quale avevamo segnalato alcune problematiche di particolare evidenza all'avvio della nuova gestione mensa.
Così come siamo i primi a dispiacerci quando l'Amministrazione finge di credere che una critica non rappresenti mai un aiuto o una collaborazione, ma solo un pericoloso attacco da cui difendersi con ogni mezzo, siamo i primi a rallegrarci quando - come in questo caso - si evidenzia invece una concreta volontà di affrontare i problemi e risolverli. Non basteranno certo le buone intenzioni a risolvere i problemi, ma ne sono una pre-condizione necessaria. 
Seguiranno nostre considerazioni sulle risposte fornite alle problematiche in essere, relativamente alle mense di tutta Roma.






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