martedì 3 aprile 2012

Alloggi di Banca. 142 meno 144 = ?

Centoquarantadue (142) giorni fa, la Commissione Alloggi, riunitasi per mesi in sede tecnica con i componenti di “parte Banca” e i rappresentanti sindacali, varò finalmente il testo di riforma del Regolamento per l’assegnazione delle “case di Banca”, che modificava in modo assai significativo i criteri per l’assegnazione e le modalità di partecipazione alle gare, ponendosi finalmente in sintonia con i colleghi che chiedono da anni, giustamente, che le case siano locate a chi ne ha più bisogno (tipicamente, i giovani e le persone con reddito più basso e/o carichi familiari).

Questo testo - che a giudizio del SIBC va considerato quasi definitivo, necessitando solo di
minimali correttivi di buon senso - venne quindi inviato dalla Divisione competente del Servizio GEI, che con scrupolo e intelligenza aveva partecipato ai lavori di modifica normativa, al Servizio Consulenza Legale, per verificarne la regolarità formale.

Da allora, a dispetto del lavoro di grande accuratezza che tutti i membri della Commissione hanno compiuto attraverso un confronto talvolta aspro ma molto costruttivo, nulla è stato più possibile sapere del testo.


Al contrario, a fronte delle richieste che il SIBC ha avanzato, insieme a FALBI e UIL,  per approvare rapidamente il nuovo testo e quindi permettere finalmente l’uscita di un nuovo “bando alloggi” (a distanza di ben due anni dal precedente!), la Delegazione aziendale ha di fatto contrapposto una serie di richieste non pertinenti che sono state poste come scambio “do ut desfra richieste dell’Amministrazione (es: portinerie del C.D.M.!) e il superamento di alcuni impedimenti formali alla convocazione della Commissione.


Un atteggiamento sostanzialmente “ricattatorio” che si sta consumando sulla pelle dei tanti colleghi che vivono in modo drammatico il disagio abitativo, e devono constatare la lontananza fra l’agire dell’Amministrazione e la loro vita reale, i loro bisogni quotidiani e le loro legittime aspettative.


Nel contempo, sempre trascurando bisogni e aspettative dei colleghi, è stato solennemente pronunciato lo “stop” ai lavori per i 144 alloggi (centoquarantaquattro) che la Banca aveva previsto di far costruire in zona Tor Vergata. Un progetto per il quale la Banca ha già sopportato costi rilevanti, per l’acquisto di terreni, la concessione delle licenze edilizie, le “opere di urbanizzazione” promesse al Comune di Frascati per ottenere le predette licenze, financo le decine di migliaia di euro spesi per spostare, una ad una, le piante di ulivo che si trovavano sventuratamente piantate sul terreno dove dovevano essere costruiti gli alloggi. Un progetto ora bloccato per un “veto” di cui non è dato conoscere i motivi, e che altera gravemente le prospettive di soluzione del problema alloggi su Roma.


In questa situazione, l’improvvisa imposizione di un “do ut des” per portare a termine i lavori di revisione del Regolamento e far uscire il “bando alloggi” deve rendere tutti consapevoli della vera natura della nostra controparte.  
La Segreteria Nazionale del SIBC è a disposizione di tutti i colleghi interessati, per supportarne le ragioni di fronte all’insostenibile sordità dell’Amministrazione.